Un testo medioevale in copto, contenente incantesimi rituali di matrice propiziatoria, sembra essere stato da poco ritrovato da due ricercatori australiani.
Il manoscritto, in 20 pagine di pergamena, la cui datazione sembra aggirarsi tra VII e VIII secolo d.C., sarebbe stato venduto all’università di Macquerie, Sidney, nel 1981, da Michael Fackelmann, mercante dell’ antichità di Vienna, e parrebbe provenire dal nomo dell’ Ermopolite, nell’alto Egitto, come evidenziato dall’analisi paleografica e linguistica dei due studiosi che se ne sono occupati, M. Choat e I. Gardner.
Il codice, definito “Manuale del potere rituale”, secondo la descrizione dei due professori, conterrebbe nelle prime pagine alcune invocazioni religiose che rimandano al mondo cristiano, ma anche allo spirito divino e originario del mondo; per questo motivo si è ritenuto che la fede di riferimento possa essere identificata non prettamente con il cristianesimo cattolico, diffusosi a partire dall’ impero di Costantino, ma che piuttosto si possa far riferimento ad un ramo del Cristianesimo delle Origini che prende il nome di “religione dei Sethiani”, per la devozione nei confronti di Seth, ultimo figlio di Adamo secondo la mitologia biblica.
Dopo “la lunga serie di invocazioni, che culminano con disegni e parole di potere, seguono un numero di prescrizioni o formule magiche per curare la possessione da parte di spiriti e vari malanni, o per avere successo in amore e nel lavoro”, scrivono i due studiosi nella loro recente pubblicazione “A Coptic Handbook of Ritual Power” , primo volume della serie The Macquarie Papyri, finalizzata alla pubblicazione dei papiri conservati nella sezione del Museo di cultura antica di Macquerie.
Esempi di testi magici non sono una novità nel panorama culturale egiziano; molti sono, infatti, i ritrovamenti papiracei avvenuti negli ultimi due secoli che contenessero riti propiziatori, maledizioni, e che in un modo o nell’altro si rifacessero alle arti oscure.
Qui di seguito, è allegata la foto del manoscritto di Effy Alexakis, per il Macquarie University Ancient Cultures Research Centre
Il manoscritto, in 20 pagine di pergamena, la cui datazione sembra aggirarsi tra VII e VIII secolo d.C., sarebbe stato venduto all’università di Macquerie, Sidney, nel 1981, da Michael Fackelmann, mercante dell’ antichità di Vienna, e parrebbe provenire dal nomo dell’ Ermopolite, nell’alto Egitto, come evidenziato dall’analisi paleografica e linguistica dei due studiosi che se ne sono occupati, M. Choat e I. Gardner.
Il codice, definito “Manuale del potere rituale”, secondo la descrizione dei due professori, conterrebbe nelle prime pagine alcune invocazioni religiose che rimandano al mondo cristiano, ma anche allo spirito divino e originario del mondo; per questo motivo si è ritenuto che la fede di riferimento possa essere identificata non prettamente con il cristianesimo cattolico, diffusosi a partire dall’ impero di Costantino, ma che piuttosto si possa far riferimento ad un ramo del Cristianesimo delle Origini che prende il nome di “religione dei Sethiani”, per la devozione nei confronti di Seth, ultimo figlio di Adamo secondo la mitologia biblica.
Dopo “la lunga serie di invocazioni, che culminano con disegni e parole di potere, seguono un numero di prescrizioni o formule magiche per curare la possessione da parte di spiriti e vari malanni, o per avere successo in amore e nel lavoro”, scrivono i due studiosi nella loro recente pubblicazione “A Coptic Handbook of Ritual Power” , primo volume della serie The Macquarie Papyri, finalizzata alla pubblicazione dei papiri conservati nella sezione del Museo di cultura antica di Macquerie.
Esempi di testi magici non sono una novità nel panorama culturale egiziano; molti sono, infatti, i ritrovamenti papiracei avvenuti negli ultimi due secoli che contenessero riti propiziatori, maledizioni, e che in un modo o nell’altro si rifacessero alle arti oscure.
Qui di seguito, è allegata la foto del manoscritto di Effy Alexakis, per il Macquarie University Ancient Cultures Research Centre
Si ringrazia per la collaborazione alla stesura del presente post la Dott.ssa Annalisa M.
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