domenica 22 febbraio 2015

Project Ozma, padre del SETI

Nel 1820 il matematico tedesco Karl Gauss suggerì di costruire una piantagione di pini a forma triangolare , in Siberia, con un lato di 16 km , per indicare a eventuali forme di vita extraterrestre, che la terra era abitata.  Altre simili iniziative furono proposte nel XIX secolo , alcune delle quali molto fantasiose...
Nel XX secolo queste iniziative sono state abbandonate, a vantaggio di teorie più tecnologiche e meno estrose. Il professor Frank Drake della Cornell University , organizzo negli anni '60 un gruppo di lavoro ,con il quale mise appunto il progetto "OZMA"( probabilmente l'origine del nome e nella favola del mago di Oz). Utilizzarono un radiotelescopio e la lunghezza d'onda scelta per l'ascolto fu 21 centimetri, sufficientemente corta per eliminare qualsiasi interferenza con le normali comunicazioni. Per tre mesi , nel 1960 , il famosissimo radiotelescopio di Green Bank , tentò di ricevere un segnale "intelligente" da due stelle che distano circa 10 anni luce dalla terra, Epsilon Eridani e Tau Ceti, purtroppo con esito negativo.
Epsilon Eridani
Alcuni scienziati sovietici , fra i quali il famoso Josip Shklovski , hanno criticato la scelta di questa lunghezza d'onda fatta dal gruppo Ozma perchè, secondo loro, quelle due stelle sono troppo vicine alla terra, e la legge della probabilità dimostra che è meglio tentar di prendere contatto con stelle che distano dalla terra più di 300 anni luce. Gli scienziati sovietici cercarono di dimostrare questa tesi ,sviluppando un modello della vita nell'universo, che divideva le civiltà sostanzialmente in tre tipi. Il tipo I , grossomodo simile al nostro livello tecnologico, il tipo II , che già ha occupato e colonizzato tutto il proprio sistema planetario e dispone di fonti di energia anche al di fuori del proprio pianeta e il tipo III, o detto della superciviltà , non limitato ad un sistema planetario, con varie colonie in più sistemi solari. I sovietici , quindi, ritenevano che era improbabile stabilire contatti con civiltà del tipo I o II, in quanto in termini cosmici, erano civiltà che duravano poco per poi o autodistruggersi o evolvere nel tipo III. Più facile era contattare quest'ultimo tipo di civiltà che, disponendo di quantità di energia praticamente illimitate, potrebbe permettersi di trasmettere in varie direzioni e con varie frequenze. Ma secondo i sovietici queste civiltà non si trovavano a meno di 300 anni-luce di distanza. Al tempo, lo scarso successo del progetto Ozma , fu imputato ai pochi strumenti che potevano essere utilizzati , nei primi anni '60 i radiotelescopi di contavano sulle punte delle dita e per fare una ricerca del genere gli scienziati dovevano attendere il proprio turno! In quegli anni, bisogna ricordare,  alcuni segnali furono scambiati per provenire da entità extraterrestri , si trattava delle prime ricezioni di un segnale da una stella Pulsar.
Pulsar
Questo progetto, poco ricordato , è stato  l'antesignano del famosissimo  progetto SETI di Carl Sagan e anche se non ha avuto gli onori della cronaca del SETI,  ha sicuramente lanciato le basi scientifiche del contatto extraterrestre.

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